Linfodrenaggio VODDER- Luca Molteni

Luca Molteni

Massaggio Linfodrenante VODDER

  


Sistema Linfatico

 
Il Metodo VODDER


Che lo si chiami massaggio linfodrenante o metodo Vodder, non fa molta differenza. Gli effetti di questa tecnica si ricollegano ad un medesimo obiettivo: riattivare la circolazione della linfa (fluido corporeo ricco di sostanze nutritive) per evitare accumuli di impurità nell’organismo. In parole povere, portare verso l’esterno una raccolta di liquidi fisiologici indesiderati.


 

Il massaggio di Vodder mira dunque a riattivare la circolazione della linfa per evitare accumuli di impurità. Cos'è la linfa? La linfa è un fluido corporeo che circola all'interno dei vasi linfatici e che porta con sé diverse sostanze, tra cui acqua, grassi, proteine, elettroliti e linfociti, per un volume giornaliero che va dai 2 ai 4 litri.
 

 





I Benefici del trattamento

Il linfodrenaggio è un ausilio al miglior finzionamento del metabolismo ed evita quei gonfiori che si accumulano nelle gambe, sui glutei o all'altezza dell'addome.

In pratica le mani del massaggiatore spostano il liquido che di solito si trova nella pelle o tra pelle e muscoli e lo fa uscire dai vasi linfatici. Tramite questo massaggio si possono risolvere problemi di edema o gonfiore, legati ad accumulo di liquido nei tessuti.

Il massaggio linfodrenante è utile anche per risolvere altri problemi : con questa tecnica si può trattare l'acne, le malattie cutanee di tipo allergico, le ustioni, le cicatrici e addirittura la calvizie. 

Un ulteriore beneficio del massaggio linfodrenante è relativo al sistema immunitario: massaggiare i linfonodi e muovere la linfa comporta la produzione e la circolazione degli anticorpi. Stimola inoltre il processo di cicatrizzazione.




Controindicazioni

Il massaggio Linfodrenante è controindicato prevalentemente nei processi infiammatori, in alcune malattie della pelle, nelle affezioni batteriche o reumatiche dei tessuti molli e nelle infezioni, patologie cardiocircolatorie, gravidanza (almeno fino al terzo mese e nell’ultimo mese), contusioni, traumi e strappi muscolari, fratture (comunque non prima di 40-60 giorni), stati febbrili o infiammatori, nelle infezioni in fase acuta, tubercolosi e tumori.